Manifesta 10. Diritti e i privilegi.
Diritti civili, libertà
di espressione e rispetto della creatività sono i temi cardine delle opere di Erik Van
Lieshout e Marlene Dumas; la vita sovietica traslata nelle opere di Dominique Gonzalez-Foerster e Elena Kovylina.
Igor lo sa e fotografa anche qualche gatto
dell’Hermitage che prende beatamente il sole. Anche se la lotta non è finita!
L’artista olandese interessato ad aspetti della vita
e della storia che sfuggono ai più, trovandosi all’Hermitage, ha dedicato il
suo lavoro ai gatti del Palazzo.
Igor mi racconta che nella seconda metà del XVIII secolo
il Palazzo d'Inverno era funestato da topi, l'imperatrice Elizaveta Petrovna
(1709-1761), figlia di Pietro il Grande, regnò per vent’anni e per risolvere il
problema introdusse nei sotterranei dell'Hermitage un'intera comunità di gatti. Nel
periodo sovietico però i gatti furono vittima della recessione, vennero cancellati
i sussidi per la loro cura, introdotti dall’imperatrice. La colonia fu poi decimati
durante l'assedio di Leningrado. Dopo la seconda guerra mondiale altri gatti
furono introdotti nelle cantine del palazzo e ancora ci vivono.
Erik Van Lieshout, Basement, 2014 |
Erik Van
Lieshout ha lavorato per loro. Ha costruito nuove casette, cucce, ha fatto
loro ritratti, inventato un habitat molto adatto alla vita felina. I cunicoli
nel cortile sono un fantastico Hermitage felino, rappresentano gatti e vita
felina ma parlano di libertà di espressione, creatività e diritti civili.
Il tunnel felino conduce in uno spazio nel quale è
proiettato Egalitè (2014), il video di Elena Kovylina che ritrae una performance politica che si svolge
nella piazza davanti al palazzo d’Inverno.
Dei cinquanta che partecipano a Manifesta 10, solo quindici artisti espongono effettivamente
all’Hermitage, inghiottiti dal suo gigantismo, opulenza, storia e opere di
qualità e fama immensa.
Nel cortile The Handkerchief’s Opera, di Dominique
Gonzalez-Foerster commissionato appositamente per Manifesta 10, non passa
inosservato, ma l'aspetto decorativo prevale.
E’ composto da una serie di “fazzoletti” giganti, come tende svolazzanti che riproducono alcune opere di artisti storici. Campeggiano il ricamo di “I have been to hell and back. And let me tell you, it was wonderfull” di Louse Bougeois, un velo
rappresenta la stoffa da tenda a righe di Daniel Buren, uno il “Quadrato nero”
di Malevič.
Quadraturin
uno dei racconti di Krzhizhanovsky è ambientato in epoca sovietica, quando agli
individui sono assegnati non più di nove metri quadrati di spazio vitale. La stanza "scatola di fiammiferi" di Sutulin è inferiore al limite di legge - così piccola
che riesce a malapena a muoversi - ma poi gli viene offerto un Quadraturin. Riveste le pareti e la stanza si espande, ma Sutulin trova che
con tutto questo spazio ritrovata ha delle conseguenze inaspettate.
Altra cosa è l’operazione di Marlene
Dumas artista sudafricana, tra i pochi al Palazzo d’Inverno, che affida la
sua opera ai volti del passato, per parlare del presente. Un passato e un presente, che hanno tante cose in comune: ancora tanto disprezzo per i diritti
civili, la libertà di espressione e il rispetto della creatività.
Per Van Lieshout i gatti, per la Dumas gli intellettuali
discriminati a causa del loro orientamento sessuale.
Per affrontare il tema dei diritti non è necessario scandalizzare
con i bassi istinti.
ARC
I K
Indice delle puntate:
- Taccuino condiviso con Igor Kopilov, prima puntata Manifesta 10, San Pietroburgo
- Taccuino condiviso con Igor Kopilov, terza puntata, Galleria Borey, "Parazit", Manifesta 10, San Pietroburgo
- Taccuino condiviso con Igor Kopilov,quarta puntata, Pavel Papperstein, "lubok", incisioni, San Pietroburgo
- Taccuino condiviso con Igor Kopilov. Quinta puntata, Kuryokhin Modern Art Center, Public Program, Ex scuola Cadetti, San Pietroburgo
Continua...
Nessun commento:
Posta un commento